Dietoterapia diabete

Si è sempre parlato tanto di terapia nutrizionale medica per il diabete (la cosiddetta dietoterapia diabete) e non è una novità che un’alimentazione corretta possa aiutare chi soffre di questa malattia. Ma ora arriva la conferma: il piano alimentare “giusto” potrebbe rendere una diagnosi di diabete di tipo 2 un ricordo del passato.

Sono ben due le ricerche scientifiche che suggeriscono questa conclusione. Gli autori del primo studio, diretto dalla University of British Columbia e della Teesside University in Inghilterra hanno riunito circa 200 adulti di età compresa tra 30 e 75 anni affetti da diabete e hanno chiesto loro di seguire un programma alimentare specifico di 12 settimane. La dietoterapia per il diabete è stata strutturata come regime ipocalorico (dieta da 1000 calorie circa), a basso contenuto di carboidrati (meno di 50 grammi al giorno) e ad alto contenuto proteico (110-120 grammi al giorno).

Dietoterapia diabete: la glicemia torna normale

Durante la sperimentazione i volontari si sono consultati con i loro farmacisti, che hanno valutato la loro necessità di farmaci per abbassare la glicemia. I ricercatori hanno scelto i farmacisti come fornitori di assistenza sanitaria di riferimento perché hanno scoperto che gli adulti con diabete, e di solito quelli che vivono nelle aree rurali, frequentano il farmacista più spesso del proprio medico.

Secondo i risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Nature Communications, più di un terzo dei partecipanti dopo la terapia nutrizionale si sono visti sospendere i farmaci per il diabete nei tre mesi successivi, avendo mostrato “miglioramenti sostanziali” nei livelli di zuccheri nel sangue, pressione sanguigna, peso e salute generale.

“Il diabete di tipo 2 può essere trattato, e talvolta invertito, con interventi dietetici“, ha affermato Jonathan Little, docente assistente presso la School of Health and Exercise Sciences presso l’Università della British Columbia e coautore dello studio. “Tuttavia, avevamo bisogno di una strategia per aiutare le persone a implementare questi interventi tenendo d’occhio i cambiamenti dei farmaci”.

La ricerca ha scoperto che una dieta senza carboidrati può promuovere una significativa perdita di peso durante questo periodo di tempo.

Perdere peso inverte il diabete di tipo 2

Un altro recente studio condotto dalla Aston University inglese ha confermato questi risultati. Una drastica riduzione dei chili di troppo ha dimostrato il ritorno a valori normali di glicemia ed emoglobina glicata. In particolare, il punto nodale sarebbe proprio il calo di peso, come spiegato dall’autore Adrian Brown. Più chili si perdono, più si può invertire il diabete, mantenendo a lungo i risultati. Negli uomini con meno di 50 anni con una diagnosi di diabete intervenuta da meno di sei anni, questo processo sarebbe molto più frequente.

“È possibile che queste persone possano ancora recuperare una buona efficienza del pancreas, per tornare a un’adeguata produzione di insulina, e una corretta attività epatica per impiegare bene l’ormone”, ha commentato l’autore. Perdere peso, insomma, porta anche questi organi a dimagrire e, dunque, a funzionare meglio. Scongiura inoltre il pericolo di sviluppare la tanto temuta diabesity, una condizione che si manifesta quando il diabete coesiste con l’obesità.

Anche se la scienza nutrizionale è chiara nei risultati, scegliere un piano alimentare specifico come dietoterapia per il diabete tende ad essere un problema. Come dimostrato in alcuni studi precedenti, mantenere questi cambiamenti può essere difficile, perché seguire una dieta povera di carboidrati o a basso contenuto calorico diventa restrittivo nel lungo termine. Forse questo è uno dei casi in cui è consigliabile la Carb cycling diet, nuova frontiera alimentare, che si dimostra più permissiva e comunque efficace come una dieta chetogenica “pura”.

Dietoterapia diabete: quale scegliere?

A prescindere dal piano alimentare scelto, secondo gli studi riportati quel che conta è dimagrire, e tanto. Ovviamente, è fondamentale un costante monitoraggio dei risultati e l’affidamento a un medico, meglio se un diabetologo o dietologo, che saprà consigliare il percorso nutrizionale giusto da utilizzare come dietoterapia per il diabete mellito. Infatti, il repentino cambiamento di abitudini alimentari potrebbe aumentare il rischio di ipoglicemia e richiedere un aggiustamento nel dosaggio dei farmaci assunti.

“La collaborazione con un dietologo si è rivelata il modo più efficace per apportare cambiamenti nella dieta e nello stile di vita efficaci”, affermano i ricercatori. “E ora che la telemedicina è prontamente disponibile, lavorare in modo coerente con un dietologo da remoto sarebbe accessibile per la maggior parte delle persone”.

Dietoterapia diabete: obiettivi

Una volta chiarito che perdere peso aiuta a resettare il diabete, bisogna precisare che gli obiettivi principali della dieta per la terapia del diabete mellito sono essenzialmente tre:

1. il controllo del peso corporeo (e quindi il dimagrimento);

2. il controllo glicemico e della lipidemia;

3. La prevenzione dei fattori di rischio e delle complicanze legate alla nutrizione.

Cosa mangiare nella terapia dietetica del diabete?

Perdita di peso a parte, una dieta per il diabete mellito deve certamente ridurre ai minimi l’apporto di zuccheri semplici. No assoluto agli alimenti ad alto indice glicemico, come dolci, snack, biscotti, bibite gassate. Per lo stesso motivo, sarebbe opportuno dolcificare gli alimenti in modo alternativo, ad esempio usando la stevia dolcificante naturale per eccellenza.

Per quanto riguarda i carboidrati complessi, non devono essere completamente eliminati ma devono essere scelti con cura. In particolare, pane e pasta dovranno avere le seguenti caratteristiche:

carico glicemico basso: è preferibile mangiare pochi carboidrati per volta, distribuendone piccole quantità nei vari pasti;

indice glicemico e insulinico bassi: preferire pasta, pane e riso integrali, è fondamentale;

– alto contenuto di fibre e acqua: questo fattore aiuta a tenere bassi sia il carico glicemico della dieta sia l’indice glicemico degli alimenti;

– buona presenza di grassi e proteine: accompagnare il pasto da proteine e da frutta per diabetici come l’avocado aiuta i fattori precedenti.

Dietoterapia: quanto mangiare?

Il diabete di tipo 2 nasce e peggiora con il sovrappeso. Se questo è grave, vale a dire si presenta un BMI superiore a 30, le probabilità di contrarre il diabete mellito sono veramente molto alte.

Qualsiasi sia la dieta prescelta, allora, è necessario perdere peso. E a questo proposito, eliminare circa il 30% delle calorie quotidiane sarà un’ottima spinta per perdere circa tre chilogrammi al mese.

Insomma: se vogliamo mettere sin da oggi le basi per un’esistenza longeva e priva di malattie, abbiamo già la risposta. Tenere la propria struttura corporea entro i canoni del peso ideale è fondamentale per vivere sani e a lungo!

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