Reflusso gastrico

Il reflusso gastroesofageo o reflusso gastrico si verifica quando i succhi gastrici vengono in contatto con la parete dell’esofago, provocando rigurgito acido e bruciore dietro lo sterno.

Diciamo subito che il passaggio di acido dallo stomaco all’esofago avviene fisiologicamente durante la giornata, soprattutto dopo mangiato. Se questi episodi diventano frequenti, si deve cominciare a parlare di una vera e propria patologia, chiamata con l’acronimo GERD.

Reflusso gastrico sintomi

Il reflusso gastroesofageo si presenta solitamente con questi sintomi:

  • rigurgito acido: si manifesta con la percezione di avere un liquido acido o amaro in bocca
  • nausea
  • insonnia
  • difficoltà digestive
  • asma
  • singhiozzo
  • dolori al torace
  • otite media
  • laringite cronica
  • raucedine
  • abbassamento della voce
  • tosse

Questo problema ha caratteristiche ben precise: possiede il reflusso gastroesofageo sintomi che possono presentarsi durante la giornata in modo continuativo oppure intermittente. Ad esempio, può verificarsi al risveglio, dopo i pasti e durante la notte (tipicamente da mezzanotte alle 3 di mattina); spesso si manifesta solo in posizione sdraiata e mentre ci si piega in avanti, per esempio quando ci si allaccia le scarpe.

Diagnosi del reflusso gastroesofageo

I sintomi tipici (bruciore dietro il petto e reflusso acido in bocca) sono già sufficienti per fare una diagnosi di Malattia da Reflusso Gastroesofageo. Se dopo un breve periodo di terapia con gastroprotettori non si ottengono risultati; oppure se ci sono anche sintomi “di allarme” come dimagrimento, debolezza, anemia, è necessario eseguire alcuni test diagnostici.

Gli esami utili per diagnosticare il GERD sono i seguenti:

  • Esame radiologico del tubo digerente: viene fatta bere al paziente una piccola quantità di liquido di contrasto biancastro; l’esame permette di visualizzare l’anatomia e la funzione dell’esofago, dello stomaco e delle prime parti dell’intestino tenue.
  • Gastroscopia (EGDS): consente di esaminare l’esofago, lo stomaco ed il duodeno, attraverso l’introduzione di uno strumento flessibile nel quale è incorporata una telecamera ed un sottile canale. Attraverso quest’ultimo è possibile far passare la pinza bioptica per eseguire piccoli prelievi di mucosa (biopsie).
  • Manometria esofagea: l’esame consiste nell’introduzione di una sonda attraverso il naso e la somministrazione di acqua in piccoli sorsi. Può essere utile per valutare se ci sono anomalie della motilità dell’esofago (peristalsi).
  • pH-impedenziometria delle 24 ore: si posiziona un sondino piccolo e sottile che, passando attraverso il naso, arriva fino all’esofago ed è connesso ad un palmare. L’esame dura 24 ore e consente il monitoraggio della quantità di materiale refluito, acido e non acido, nell’esofago.

Terapia reflusso gastrico

La terapia iniziale per il reflusso esofageo è basata su questi due elementi:

  • Un’adeguata educazione alimentare e dello stile di vita, volta a ridurre il peso corporeo (soprattutto la circonferenza addominale) e ad evitare il fumo e gli alimenti che potrebbero peggiorare l’acidità. Andranno banditi dalla dieta cioccolato, menta, caffè, alcolici, pomodoro, agrumi.
  • Evitare di coricarsi subito dopo i pasti, soprattutto quando sono pesanti o abbondanti. Sarebbe opportuno attendere almeno 3 ore prima di andare a dormire, oltre che, ovviamente, consumare un pasto leggero alla sera.

Se i disturbi permangono nonostante le correzioni alimentari, vengono prescritti dei farmaci. I più adatti saranno:

  • Antiacidi: neutralizzano l’acido nello stomaco. Hanno un’azione rapida ma sono utili solo come rimedio sintomatico; non sono infatti in grado di guarire la mucosa esofagea da eventuali erosioni (esofagite). L’abuso di queste sostanze può inoltre causare problemi di diarrea o stipsi.
  • Farmaci che riducono la produzione di acido: gli H2 antagonisti (famotidina, ranitidina) sono rapidi ed il loro effetto dura più a lungo rispetto agli antiacidi. Il limite del loro utilizzo è dettato dal fatto che, dopo un periodo di tempo variabile, possono smettere di funzionare.
  • Farmaci che bloccano la produzione di acido: gli inibitori della pompa protonica, quali omeprazolo, lansoprazolo, rabeprazolo, pantoprazolo, esomeprazol, hanno un’azione iniziale un po’ più lenta rispetto agli H2 antagonisti. Comincia infatti dopo circa 48 ore. Questa classe di farmaci, tuttavia, cura in maniera più efficace le erosioni a livello dell’esofago.
  • Farmaci procinetici: vengono utilizzati per migliorare lo svuotamento dell’esofago e dello stomaco, impedendo il reflusso di materiale, soprattutto dopo i pasti. Questi farmaci (clebopride, domperidone, metoclopramide, eritromicina, levosulpiride), in una piccola percentuale di casi possono presentare effetti indesiderati. I più tipici sono tremori, disturbi neurologici (metoclopramide), allungamento del tratto QT all’elettrocardiogramma (domperidone, eritromicina), ed aumento dei livelli di prolattina (clebopride, domperidone, levosulpiride).
  • Chirurgia (laparoscopia): è il rimedio più estremo e può essere adottato per pazienti che non rispondono alla terapia farmacologica o presentano problemi anatomici come grandi ernie iatali.

Reflusso gastroesofageo prevenzione

La prevenzione del reflusso gastrico consiste prima di tutto nel mantenere un giusto peso corporeo. Devono poi essere evitati il fumo e gli alimenti che favoriscono l’ acidità di stomaco come menta, cioccolato, bevande alcoliche, pomodoro, fritti, agrumi e caffè. Dunque il rapporto reflusso gastroesofageo dieta è di fondamentale importanza.

Reflusso gastrico dieta

La dieta anti reflusso gastrico ha lo scopo di prevenire e ridurre questo disturbo attraverso l’adozione dei seguenti comportamenti:

  • ridurre ed eliminare il sovrappeso
  • ripartire e ridurre il volume di ogni pasto
  • abolire i cibi che favoriscono la secrezione gastrica come le bevande alcoliche, il the e il caffè
  • abolire le spezie e le bevande gassate, le quali gonfiano anche la pancia
  • ridurre al minimo i pasti ricchi di pietanze grasse
  • ridurre il consumo dei cibi proteici crudi o cotti per troppo tempo
  • evitare o consumare poco gli alimenti molto caldi o molto freddi
  • abolire o consumare il meno possibile l’aglio, la menta, il cioccolato e la cipolla
  • non mangiare più di un uovo intero a pasto, poiché trattasi di un alimento difficile da digerire
  • non mangiare oltre 150 grammi di frutta e verdura crude a pasto.

Reflusso gastroesofageo rimedi naturali

Per prevenire o attenuare l’acidità di stomaco possiamo avvalerci di preziosi rimedi naturali. Vediamoli.

Prima di tutto bere acqua tiepida e limone al mattino aiuta a mantenere la giusta acidità gastrica e protegge la digestione.

Sono inoltre utili alcune erbe ad effetto lenitivo e antinfiammatorio, come altea, malva e piantaggine. Si possono trovare sotto forma di tisane e in questo caso vanno usate dopo averle fatte macerare in acqua per tutta la notte. Al mattino un bicchiere dell’infuso filtrato sarà un vero toccasana per la salute del tratto digerente; queste erbe creano infatti un film protettivo che aiuta la guarigione della mucosa gastrica e la protegge da nuove infiammazioni.

Ancora, tra i rimedi naturali in caso di reflusso gastroesofageo troviamo la boswelia, una pianta esotica dal forte potere antinfiammatorio che aiuta la rigenerazione della mucosa. Si trova facilmente online in capsule o sotto forma di tintura madre.

Infine ha un effetto decisamente portentoso l’aloe vera in gel. Ha proprietà rinfrescanti ed è un ottimo rigenerante delle mucose gastriche. Unica avvertenza: evitare il succo di aloe che viene comunemente impiegato per far fronte alla stitichezza.

Tisana anti reflusso alla liquirizia

Anche la liquirizia ha proprietà benefiche e migliora la produzione di mucina; questa svolge una insostituibile attività di protezione dell’acidità dello stomaco.

Inoltre la liquirizia aiuta ad attutire la tosse da reflusso. Può esser usata in decotto o in caramelle concentrate; non deve essere impiegata nei casi di ipertensione, mentre è l’ideale in presenza di pressione bassa.

Per usare al meglio le erbe aromatiche si può preparare in casa una tisana che aiuterà a proteggere la mucosa gastrica dall’acidità. Ecco le fasi della preparazione:

  • in un pentolino di acqua fredda mettere un cucchiaino di radici di liquirizia e accendere il fuoco;
  • una volta raggiunta l’ebollizione lasciare bollire per 5 minuti;
  • Aggiungere all’infuso un cucchiaino di fiori di matricaria e un cucchiaino di malva in foglie e fiori essiccati;
  • lasciare in infusione per 5 minuti:
  • dopo aver filtrato il tutto, bere dopo i pasti principali.

Omeopatia e reflusso gastrico

Per impiegare al meglio i rimedi omeopatici occorre osservare le caratteristiche del reflusso gastro esofageo.

  • In caso di bruciore di stomaco che arriva fino alla gola, tipico della esofagite da reflusso, è particolarmente indicato il rimedio Iris versicolor 9 CH. Aiuta le le mucose liberandole dall’infiammazione; è consigliato assumere 3 granuli per 3 volte al giorno fino a quando i sintomi non saranno scomparsi.
  • Se l’ esofagite manifesta i suoi sintomi soprattutto di notte, con tosse, acidità di stomaco, bocca secca e nausea o viso arrossato, il rimedio rivelatosi più utile è la Sanguinaria canadensis 5 CH. Anche in questo caso la dose consigliata è di 3 granuli per 3 volte al giorno fino alla regressione dei sintomi.

Stile di vita e abitudini

Infine, per rimediare al reflusso gastrico è necessario adottare alcune abitudini salutari. Ricapitoliamo le più importanti:

  • non fumare;
  • non indossare abiti troppo stretti;
  • preferire le bretelle alla cintura, in quanto quest’ultima si trova proprio al livello dello stomaco: pensiamo all cinture a vita alta da donna;
  • mantenere la postura eretta durante e dopo i pasti;
  • masticare i cibi lentamente;
  • prima di coricarsi attenere almeno tre ore;
  • non fare attività fisica subito dopo i pasti;
  • ridurre le situazioni di stress psicologico, poiché quest’ultimo tende a causare problemi allo stomaco, tra cui appunto il reflusso gastrico;
  • mantenere un adeguato peso corporeo;
  • seguire con costanza l’eventuale terapia farmacologica; 
  • non mangiare mai in piedi e in fretta.

Avete mai accusato acidità di stomaco o sintomi da reflusso gastrico? Lasciateci la vostra esperienza nei commenti!

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