Terapia della luce rossa

Con l’avanzare dell’età la nostra vista diminuisce naturalmente, ma un nuovo studio ha scoperto che esporre la retina a brevi lampi di luce rosso intenso può aiutare a deteriorare la vista. Questo apre le strade ad una terapia della luce rossa per i problemi visivi. La ricerca ha dimostrato che solo tre minuti di esposizione alla luce rossa profonda a 670 nanometri (lunghezza d’onda) al mattino possono migliorare la visione del contrasto cromatico del 20%.

L’insolito trattamento sperimentale per la vista sbiadita consiste nel far brillare una luce rossa negli occhi per alcuni minuti. L’esposizione serve ad aumentare l’attività dei mitocondri, strutture microscopiche che forniscono energia all’interno delle cellule.

Nel primo test effettuato su 24 persone, una breve esposizione alla luce ha migliorato leggermente le prestazioni delle persone nei test di visione dei colori per diversi giorni.

Terapia della luce rossa: i primi test

Altri studi avevano già rivelato che la luce rosso intenso e la luce dell’infrarosso migliorano la funzione dei mitocondri. I mitocondri della cellula hanno il ruolo di produrre energia (nota come ATP) e potenziare la funzione cellulare. Queste lunghezze d’onda sembrano funzionare migliorando le prestazioni delle strutture molecolari chiave all’interno dei mitocondri, chiamate pompe dell’ATP.

Queste pompe producono una molecola chiamata ATP, che le cellule usano per produrre energia, ruotando all’interno dell’ambiente acquoso dei mitocondri. La luce rosso intenso ha la giusta lunghezza d’onda, a 670 nanometri, per essere assorbita dalle molecole d’acqua, il che dà loro più energia.

Questo rende l’acqua che circonda ogni pompa meno viscosa, permettendo alla struttura di ruotare più velocemente. “È come riscaldare la marmellata per renderla più facile da mescolare”, ha affermato Glen Jeffery dell’University College di Londra.

Rendere le cellule più efficienti dal punto di vista energetico potrebbe influenzare una vasta gamma di sistemi corporei. Il gruppo di Jeffery ha studiato le cellule della retina, una chiazza di tessuto sensibile alla luce nella parte posteriore dell’occhio. Queste infatti sono più ricche di mitocondri di qualsiasi altra cellula nel corpo. I mitocondri compromessi possono contribuire al declino della vista con l’età e sono stati implicati in diverse cause di cecità.

Una precedente ricerca sulle mosche ha suggerito che i mitocondri producono la maggior parte dell’ATP al mattino. Per questo motivo, il gruppo di Jeffery ha condotto una prova di esposizione alla luce rossa in persone di età compresa tra 37 e 70 anni; confrontando il trattamento al mattino con quello somministrato nel pomeriggio, come gruppo di controllo.

I partecipanti hanno ricevuto impulsi di una debole luce rosso intenso nei loro occhi per 3 minuti. Tre ore dopo, la loro visione dei colori è stata testata chiedendo loro di provare a rilevare le lettere mostrate su uno sfondo di colore simile. Il team si è concentrato sulla visione dei colori perché le cellule della retina responsabili della visione in bianco e nero tendono a morire con l’età.

Quando le persone hanno ricevuto il trattamento al mattino tra le 8:00 e le 9:00, le loro prestazioni sul test del contrasto cromatico sono migliorate dal 12 al 17% rispetto alla prova effettuata prima del trattamento. Altri dieci membri del gruppo hanno effettuato il test una settimana dopo e i loro risultati erano migliorati ancora del 10%. Invece, non ci sono stati cambiamenti significativi se il trattamento è stato fatto nel pomeriggio.

Alcuni, infine, hanno affermato di non aver notato alcun miglioramento nella loro visione, nonostante abbiano ottenuto risultati migliori nel test.

Molti disturbi della vista al giorno d’oggi sono causati dalla così detta sindrome della visione digitale. Sintomi come visione offuscata, affaticamento degli occhi, secchezza o irritazione degli occhi e conseguente mal di testa; rappresentano un insieme di problemi alla vista che si collocano dentro questo preciso quadro.

Risultati e applicazioni pratiche

Secondo gli esperti i risultati sono entusiasmanti; in ogni caso è necessario uno studio più ampio per verificare se l’approccio può veramente portare benefici alla vista delle persone. Uno studio più ampio potrebbe fornire la prova di efficacia per questo tipo di trattamento innovativo.

Altri gruppi hanno scoperto che il trattamento con luce rossa può essere utile alle persone con una causa comune di cecità chiamata degenerazione maculare senile e con il peggioramento della vista causato dal diabete.

Il trattamento della luce rossa può aiutare in diverse condizioni perché il potenziamento dei mitocondri “accende tutti i sistemi nella cellula che fanno funzionare meglio la cellula”. Sono queste le parole di Janis Eells dell’Università del Wisconsin-Milwaukee. Eells sta lavorando con un’azienda chiamata LumiThera , che commercializza in alcuni paesi un dispositivo a luce rossa per il trattamento della degenerazione maculare.

Vari gruppi hanno anche dimostrato che la luce rossa intensa o del vicino infrarosso sulla testa può giovare agli animali con lesioni e condizioni cerebrali indotte, come l’ictus e il morbo di Parkinson, negli esperimenti di laboratorio.

Il gruppo di Jeffery ha anche scoperto che l’irradiazione della luce rossa può proteggere le api esposte agli insetticidi neonicotinoidi, che danneggiano i mitocondri. Il gruppo ha proposto agli apicoltori di mettere delle lampade nei loro alveari.

Insomma, attendiamo gli sviluppi.

Riferimento della rivista: Scientific Reports, DOI: 10.1038/s41598-021-02311-1

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