Un team di ricercatori dell’Università del Lussemburgo e dell’Université de Genève ha dimostrato che non è solo il tempo che i bambini trascorrono sui media elettronici, ma il come, che può portare a problemi. Parliamo sempre più spesso di media multitasking, il bombardamento contemporaneo di più canali multimediali che sempre più bambini sperimentano. Il team ha scritto un documento che descrive uno studio condotto in una scuola elementare pubblica in un sobborgo di Ginevra, in Svizzera. I risultati sono stati pubblicati sul sito PLOS ONE.
Media multitasking: cos’è
Negli ultimi anni, l’uso dei media elettronici è aumentato sia da parte di bambini che di adulti: entrambi ora hanno accesso a televisori, computer, tablet, smartphone e videogiochi. Gli studi continui per determinare quale tipo di impatto stia avendo tale uso dei media sia sugli adulti che sui bambini hanno portato a risultati contrastanti. Abbiamo già trattato l’argomento TikTok pericoloso e abbiamo visto quanti danni può provocare alla salute di bambini e ragazzi. Anche le nuove abitudini degli adolescenti come andare a dormire con il telefono sono nocive. A questo si sono aggiunti di recente gli studi sulla depressione causata dai Social media per gli adulti.
In questo nuovo sforzo per valutare i rischi del media multitasking, i ricercatori hanno adottato un approccio più diretto per ricavare nuovi dati e saperne di più sull’argomento. In particolare, in accordo con i funzionari scolastici di una scuola elementare, hanno interagito direttamente con i bambini e con coloro che li conoscono bene. A tal fine hanno somministrato sondaggi a genitori, insegnanti e studenti. Le domande erano concentrate sull’uso dei media elettronici e sull’impatto che hanno avuto sui bambini che li hanno utilizzati.
Lo studio si è concentrato principalmente sui bambini di età compresa tra 8 e 12, maschi e femmine che hanno compilato i questionari dati loro dai ricercatori. Le domande sono state progettate per conoscere meglio l’uso dei media. Nel contempo hanno cercato di rilevare problemi di attenzione, qualità e quantità del sonno, voti, livelli di motivazione, convinzioni e salute mentale in generale.
I questionari dati agli insegnanti e ai genitori si sono focalizzati invece sull’apprendimento delle loro nozioni percepite sull’uso dei media da parte dei bambini.
Risultati dello studio
Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori hanno trovato poche prove che l’uso dei media contribuiscano ai problemi di salute mentale nei bambini in generale. È stato quando hanno valutato la concomitanza di più stimoli che i problemi sono emersi. Ad esempio, guardare la TV mentre si scrivono messaggi agli amici sul telefono, potrebbe portare a più stress e talvolta problemi comportamentali o emotivi. I videogiochi invece hanno ridotto i livelli di stress e migliorato il controllo dell’attenzione.
Insomma, il vero problema sembra essere proprio il media multitasking e già si fanno strada le ipotesi che questa abitudine possa condurre a forme pericolosissime di dipendenza da internet nell’adolescenza.
Lo studio ha dimostrato anche che la quantità di tempo che i bambini trascorrevano usando i media cresceva con l’età. A 8 anni, tale uso arrivava a circa quattro ore e mezza al giorno. All’età di 12 anni, il numero cresceva fino a superare le otto ore. Infine gli studiosi hanno anche scoperto, come era prevedibile, che i ragazzi trascorrono più tempo a giocare ai videogiochi rispetto alle ragazze.