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L’insulino-resistenza è un difetto metabolico tipico del diabete di tipo II e si manifesta quando le nostre cellule danno una risposta meno efficace all’azione dell’insulina. Nella condizione di insulino resistenza, spesso associata alla sindrome metabolica, l’insulina, che lavora affinché le cellule del corpo possano metabolizzare bene il glucosio, opera in una condizione di rallentamento.

Questo meccanismo stimola il pancreas a produrne sempre di più, con il conseguente effetto di produrre iperinsulinemia, uno stato che potrebbe anticipare il diabete se non tenuto sotto controllo.

Vediamo nel dettaglio cos’è l’insulino resistenza, le sue cause, i sintomi e come si può curare.

Insulino-resistenza: cos’è

Come abbiamo detto, l’insulino resistenza è una condizione patologica che porta il pancreas a produrre più insulina di quella necessaria (iperinsulinismo).

L’insulina, che è un ormone prodotto appunto dal pancreas, ha una funzione molto importante: non creare un innalzamento degli zuccheri nel sangue. È quindi l’ormone che regola i livelli e il funzionamento del glucosio all’interno dell’organismo umano.

Quando il corpo si trova in uno stato in cui l’insulina lavora sotto regime, ovvero in maniera rallentata, il pancreas per reazione ne produce di più, aumentando gli zuccheri. Questi, non potendo essere tutti trasformati in energia spendibile nell’arco della giornata, si trasformano in grassi; possono arrivare anche ad acidificare il sangue creando un aumento di corpi chetonici.

Nello stadio iniziale di insulino-resistenza le cellule riescono ancora a mantenere più o meno intatti i valori glicemici; per questo motivo viene definita anche come prediabete. Ma quando non viene curata, anche quelle cellule che prima riuscivano a mantenere tutto sotto controllo, iniziano a non farlo più; questo provoca l’inesorabile innalzamento del glucosio, portando progressivamente al diabete.

Dallo sviluppo del diabete ad altre condizioni, spesso il passo è breve. La disfunzione metabolica può portare anche ad un accumulo di grasso e chili di troppo e alla manifestazione della diabesità, in cui diabete e obesità si manifestano insieme.

Insulinoresistenza: cause

In tema di insulino-resistenza non è sempre facile distinguere le cause dalle concause. Questo perché esistono fattori che possono sia preesistere, sia rappresentare la conseguenza stessa dell’insulino resistenza. Basti pensare al sovrappeso, che può essere allo stesso tempo sintomo e causa della resistenza insulinica.

Qui di seguito un elenco delle principali cause di insulinoresistenza che andremo successivamente ad analizzare:

  • Sovrappeso e grasso localizzato soprattutto nella fascia addominale;
  • Colesterolo alto;
  • Cortisolo alto e quindi probabile alto livello di stress mentale e fisico;
  • Ovaio policistico;
  • Ipotiroidismo;
  • Ipertensione patologica;
  • Familiarità e genetica.

Tutte queste cause, come anticipato, possono essere tanto fattori scatenanti quanto sintomi dell’insulinoresistenza; inoltre, quando coesistono, portano alla sindrome metabolica, un quadro clinico caratterizzato appunto dalla coesistenza di più disturbi metabolici che portano l’organismo ad una condizione di sofferenza patologica.

Tra le condizioni maggiormente scatenanti abbiamo definito il sovrappeso. Un soggetto affetto da insulino resistenza può maturarla perché è in forte sovrappeso; ma lo stesso eccesso di peso può essere scatenato dalla resistenza all’insulina che non consente un regolare metabolismo degli zuccheri.

Proprio per questo motivo, quando ci si rende conto di non avere un’alimentazione sballata e di condurre una vita mediamente regolare ma si continua a ingrassare, è importante rivolgersi al proprio medico, senza affidarsi a programmi miracolosi come la dieta GOLO. Infatti, il continuo aumento di peso potrebbe essere uno dei sintomi della resistenza all’insulina.

La familiarità e la genetica ancora oggi giocano un ruolo importante e determinante. I figli di soggetti insulino resistenti e/o diabetici hanno infatti maggiori probabilità di trovarsi di fronte a questo problema.

Sintomi dell’insulino resistenza

Abbiamo evidenziato che il continuo aumento di peso può essere uno dei sintomi della resistenza all’insulina. Insieme a questo, possono presentarsi altre condizioni facilmente riscontrabili nella quotidianità, che dovrebbero far scattare un campanello d’allarme perché fortemente sintomatiche di questa condizione.

Vediamo i sintomi dell’insulino resistenza:

  • Aumento di peso fuori controllo;
  • Spossatezza post prandiale;
  • Sudore freddo;
  • Fame poche ore dopo aver mangiato;
  • Mal di testa e capogiri;
  • Apatia e stanchezza cronica;
  • Aumento della pressione;
  • Colesterolo alto.

È importante fare attenzione al riconoscimento di questi sintomi, ma soprattutto è fondamentale non sottovalutarli quando si verificano più volte nell’arco di un breve lasso di tempo. L’insulino resistenza non curata, infatti, può diventare con molte probabilità l’anticamera del diabete.

Resistenza insulinica e alimentazione

L’alimentazione è uno dei primi rimedi, ancor prima dei farmaci, che possono curare e tenere sotto controllo la resistenza all’insulina, soprattutto per i soggetti non ancora anziani.

Perdere il peso accumulato è determinante anche per far rientrare la produzione eccessiva di insulina. Questa resistenza può essere infatti anche una condizione transitoria che, se arginata per tempo, può non solo far perdere peso e far tornare i valori al loro posto; e soprattutto, potrebbe anche non diventare mai diabete. Mangiare in maniera adeguata è dunque importantissimo.

Cosa e come mangiare quando si scopre di essere insulino resistenti?

Le regole sono poche: ridurre drasticamente l’apporto di zuccheri e mangiare più fibre.

  • Ridurre gli zuccheri: questo è il primo passo fondamentale;
  • Preferire i carboidrati integrali: le fibre contenute nelle farine integrali rallentano l’assorbimento degli zuccheri, anche per questo i cereali integrali hanno un indice glicemico più basso. Naturalmente sono importanti anche le quantità, che non dovrebbero mai oltrepassare i 70 gr a pasto;
  • Abbinare sempre verdure ai carboidrati: anche qui tornano le fibre. Le verdure non solo sono alleati preziosi per il loro potere saziante e perché danno una scorta di vitamine e sali minerali; contribuiscono a rallentare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue;
  • Mangiare meno ma più spesso: non saltare mai la colazione, fare uno spuntino a metà mattinata per mantenere stabili gli zuccheri, pranzare in maniera completa, fare merenda e quindi cenare, mantenendo sempre le giuste proporzioni di carboidrati, verdure e proteine;
  • Evitare la frutta eccessivamente zuccherina: meglio scegliere frutta per diabetici come l’avocado, ma anche anguria in piccole dosi. Ricorda che anche i gelati e succhi di frutta sono alimenti a rischio proprio per contrarre il diabete. Di recente una ricerca ha dimostrato l’efficacia del dragon fruit contro il diabete: con un po’ di buona volontà anche questo frutto potrebbe essere incluso nella dieta.

Insulino-resistenza: attività fisica

Bruciare calorie non è importante solo per dimagrire, ma aiuta anche a bruciare gli zuccheri che la resistenza all’insulina trasformerebbe in grasso. Non servono grandi prove atletiche, almeno in una fase iniziale e soprattutto se sei in forte sovrappeso. Mangiando bene e camminando molto i valori di insulina tenderanno immediatamente a regolarizzarsi.

Una buona pratica è quella di fare una passeggiata quotidiana di un’oretta per iniziare. In seguito, mano a mano che si perde peso per non caricare le articolazioni, si può optare anche per una camminata più spedita. L’ideale sarebbe praticare uno sport 3 volte alla settimana, da intervallare alla passeggiata. Insomma, il segreto è muoversi il più possibile, anche solo per le commissioni quotidiane. Questo ti farà bruciare zuccheri e anche accelerare il metabolismo.

Insulino resistenza: supporto farmacologico

Per quanto riguarda il supporto farmacologico in caso di resistenza all’insulina, questo va introdotto con cautela. Infatti, è previsto solo nei casi per cui il cambiamento dell’alimentazione, la perdita di peso e l’integrazione di attività fisica non abbia portato ad un abbassamento dell’insulina. Generalmente il farmaco prescritto è la Metformina; va però assunta solo sotto indicazione medica e attenendosi meticolosamente al dosaggio prescritto.

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