Mangiare fibre può migliorare l’aspettativa di vita per i diabetici: è quanto affermano i ricercatori di Otago.
Diciamo subito che il diabete di tipo 2 ha raggiunto proporzioni epidemiche in tutto il mondo; se associato a complicazioni mediche, la presenza di questo problema presenta un rischio altissimo di diminuire la durata della vita del soggetto che ne soffre.
Due recenti studi condotti dai ricercatori dell’Università di Otago hanno dimostrato che mangiare più fibre alimentari migliora l’aspettativa di vita; bisogna però fare attenzione alla trasformazione degli alimenti che può ridurre questi benefici.
Mangiare fibre allunga la vita
Uno degli studi si trova pubblicato su PLOS Medicine e ha utilizzato i dati raccolti da 8300 adulti con diabete di tipo 1 o di tipo 2. La ricerca ha dimostrato che coloro che assumono un elevato apporto di fibre hanno subito una riduzione significativa della mortalitàprematura rispetto a quelli che consumano meno fibre.
L’autore principale è il Dr. Andrew Reynolds, membro della National Heart Foundation del Dipartimento di Medicina. Il medico ha affermato che rispetto alla media di 19 grammi di fibre al giorno tipica della Nuova Zelanda, coloro che consumano 35 grammi al giorno di fibre presentano un rischio di decessoprecoce ridotto del 35%.
Insomma, mangiare più fibre fa bene e può davvero allungare la vita. Il consiglio del ricercatore è quindi quello di aumentare l’assunzione di fibre consumando più cereali integrali, legumi, verdure e frutta intera. Ovviamente anche la frutta per diabetici come l’avocado è particolarmente adatta.
“Cerca alcuni modi diversi per aumentare l’assunzione di fibre e scopri cosa funziona meglio per te. Se mangi pane o panini raffinati bianchi, prova a passare al pane integrale o ai panini. Prova il riso integrale e la pasta integrale, prova ad aggiungere mezza scatola di legumi ai pasti che già fai.
Prova ad aggiungere verdura al il tuo pasto principale: fresca, congelata o in scatola senza sodio sono tutte buone scelte.”
Effetti del consumo di fibre
Quando gli adulti con prediabete, diabete di tipo 1 o di tipo 2 hanno aumentato l’assunzione di fibre o integrali, i miglioramenti sono stati visibili. I risultati? Maggior controllo della glicemia, livelli di colesterolo più bassi e perfino riduzione del peso corporeo.
Il professor Jim Mann, autore senior del Dipartimento di Medicina e direttore del Healthier Lives National Science Challenge, ha condotto la sua ricerca sul diabete per oltre 40 anni. I suoi i primi studi controllati sulle diete ad alto contenuto di fibre nel diabete risalgono infatti agli anni ’70.
“Quando i nostri studi controllati hanno confermato i benefici della fibra alimentare quattro decenni fa, non abbiamo mai sospettato che sarebbero stati così impressionanti”, afferma.
“Ci sono voluti quarant’anni di ricerche e queste meta-analisi per essere in grado di dimostrare che questo trattamento dietetico può avere un effetto sorprendente come quello prodotto dai farmaci.”
Fibre e trasformazione degli alimenti
Nel secondo studio, i ricercatori hanno scoperto che non tutti gli alimenti che contengono fibre sono uguali. In particolare, se è vero che i cereali integrali sono un’importante fonte di fibre, i loro benefici possono essere diluiti quando vengono sottoposti a processi pesanti di lavorazione.
Per questo secondo studio, pubblicato in Diabetes Care, il dott. Reynolds e il professor Mann hanno osservato adulti con diabete di tipo 2 che vivono a Dunedin. Stavolta al centro della ricerca troviamo gli effetti della trasformazione dei cereali integrali e la ricaduta sui benefici per la salute.
I partecipanti hanno mangiato alimenti integrali trasformati in minima parte, come avena integrale e pane grosso sgranato per una quindicina di giorni; in seguito le stesse persone hanno utilizzato alimenti integrali più elaborati, come avena istantanea e pane integrale per altri quindici giorni.
“I cibi integrali sono ormai ampiamente percepiti come benefici; ma sempre più i prodotti disponibili sugli scaffali dei supermercati sono ultraelaborati”, afferma il professor Mann.
I ricercatori hanno utilizzato monitor di glucosio all’avanguardia per registrare i livelli di zuccheri nel sangue dei partecipanti durante il giorno e la notte durante i periodi di intervento di due settimane.
I risultati hanno mostrato un netto miglioramento dei livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti e la loro ridotta variabilità, con evidente riduzione dei picchi di glicemia alta; questo è avvenuto durante i giorni in cui i partecipanti hanno consumato i cereali integrali minimamente trattati.
Gli effetti descritti dalla ricerca si sono inoltre rivelati più sorprendenti dopo la colazione, a seguito del consumo della maggior parte dei cereali integrali.
Mangiare fibre fa dimagrire, ma…
I ricercatori hanno osservato anche qualcosa di inaspettato.
Sebbene ai partecipanti fosse stato chiesto di non perdere peso e dunque di non mangiare meno durante lo studio, i risultati hanno mostrato una netta differenza di risultato sul dimagrimento tra i due tipi di alimentazione. Infatti il peso medio dei pazienti aumentava leggermente dopo due settimane di consumo di cereali integrali trasformati, ma risultava leggermente diminuito dopo aver mangiato cereali integrali minimamente trasformati.
Per tirare le somme, questi due studi insieme a ricerche precedenti confermano che la scelta di cibi ricchi di fibre come cereali integrali, frutta intera, verdure a foglia verde scura o legumi è ottimale per tutti. Ma non solo mangiare più fibre fa bene: questa opzione alimentare è importante nella gestione di malattie come il diabete di tipo 1 o di tipo 2, come ha affermato la dott.ssa Reynolds.
“Comunque stiamo iniziando a capire che anche il modo in cui gli alimenti sono trasformati è importante”. In particolare, per i cereali integrali, macinarli finemente può rimuoverne i benefici.