Potassio: a cosa serve e quali alimenti lo contengono

L’elemento che in chimica è indicato con K potassio è uno dei principali minerali presenti nel nostro organismo e il principale microelemento che compone le cellule umane.

Le funzioni del potassio sono molteplici, ma l’aspetto più importante è che tutte sono connesse in maniera imprescindibile alle principali funzioni vitali dei nostri organi. Proprio per questo motivo è fondamentale mantenere sempre in equilibrio i livelli di questo minerale ed evitare carenze di potassio nell’organismo.

Vediamo insieme a cosa serve il potassio, quali sono le sue principali funzioni, quali sono gli alimenti che contengono potassio e come integrarlo correttamente.

Potassio: cos’è e a cosa serve

Il potassio è uno dei microelementi più importanti di cui è dotato di default l’organismo umano. Insieme ad altri minerali come il magnesio, il calcio, il sodio e il fosforo, rappresenta uno degli elementi che contribuiscono in maniera preponderante al corretto funzionamento di tutti i nostri organi e delle varie funzioni a cui adempiono.

Sapevi che si stima che all’interno delle nostre cellule sono presenti complessivamente ben 180 grammi di potassio?

È importantissimo mantenere in equilibrio i livelli di questo minerale; questo perché una eventuale carenza di potassio potrebbe portarci ad andare incontro a diversi disturbi. Inoltre, il suo ruolo è fondamentale se ti stai chiedendo come accelerare il metabolismo.

Ma a cosa serve il potassio? Una volta chiarita l’importanza di questo minerale, vediamo insieme quali sono le sue proprietà, a cosa serve e perché è così fondamentale.

A cosa serve il potassio

Il potassio è uno degli attori principali che contribuiscono al funzionamente corretto delle contrazioni e dei movimenti del cuore; è l’elemento che aiuta a regolarizzare il drenaggio dei liquidi e la pressione contrastando gli effetti più negativi del sodio; partecipa in maniera importante anche al mantenimento del tessuto osseo che, col passare degli anni, diventa più fragile. In breve:

  • Consente al cuore di avere contrazioni regolari e costanti;
  • Favorisce l’attivazione di determinati enzimi che contribuiscono al corretto funzionamento del metabolismo;
  • Aiuta a sintetizzare le proteine;
  • Migliora la trasformazione degli zuccheri nel sangue;
  • Regolarizza il ricambio dei liquidi e contrasta la ritenzione idrica opponendosi al sodio;
  • Aiuta a controllare la pressione;
  • Con il supporto del cloro, favorisce l’equilibrio acido-basico dell’organismo.

Non solo:

  • Determina in larga misura la trasmissione degli impulsi nervosi;
  • Contribuisce al mantenimento in salute del tessuto osseo soprattutto col trascorrere degli anni;
  • Limita il rischio dell’insorgenza di calcoli ai reni;
  • Può rappresentare un ottimo integratore quando si hanno piccoli disturbi di memoria e concentrazione.

Sodio e potassio: come agiscono sul drenaggio dei liquidi

Non è raro che, tra alimentazione spesso un po’ sballata, vita sedentaria, abitudine a bere poca acqua e una certa predisposizione genetica, si possano avere problemi di ritenzione idrica.

Abbiamo già evidenziato che tra i più importanti e fondamentali benefici del potassio ci sia quello di regolarizzare il ricambio dei liquidi e contrastare alcuni degli effetti negativi del sodio che può favorire la ritenzione idrica.

Ma come agisce il potassio in questo meccanismo?

Il potassio può essere definito come il principale antagonista del sodio. Viene considerato un po’ come il sovrano indiscusso dei liquidi presenti nel nostro organismo.

Un drenaggio dei liquidi che funziona male, magari a causa di una carenza di potassio, provoca effetti indesiderati come gonfiore, chili in eccesso e, spesso, anche spossatezza.

La ritenzione idrica, provocata spesso da una cattiva circolazione a livello linfatico e sanguigno, può essere causata da carenza di potassio. Questo, mancando, non partecipa al corretto drenaggio dei liquidi presenti nel nostro corpo, lasciando che l’azione del sodio prenda il sopravvento.

Si comprende bene a questo punto che integrare il potassio diventa fondamentale; e non soltanto per perdere quei fastidiosi chili in eccesso, ma soprattutto per depurarci, perché i liquidi di ristagno non permettono lo smaltimento di tutte le tossine.

Alimenti che contengono potassio

Esclusi particolari problemi di salute, una sana alimentazione può garantire naturalmente il giusto apporto di potassio di cui abbiamo bisogno quotidianamente. Basta scegliere alimenti ricchi di potassio e bere tanta, tantissima acqua.

Si stima che un adulto in buona salute abbia bisogno ogni giorno di garantirsi un introito di potassio pari a circa 3 grammi. Quantità che può aumentare nel caso delle donne in gravidanza o diminuire per quanto riguarda l’alimentazione dei bambini molto piccoli.

Quali sono quindi gli alimenti che contengono potassio?

  • Patate;
  • Cavoli;
  • Spinaci;
  • Broccoli;
  • Fagioli e piselli;
  • Lattuga;
  • Pomodori;
  • Asparagi;
  • Banane;
  • Albicocche;
  • Kiwi;
  • Uva;
  • Frutta a guscio;
  • Latticini;
  • Pollo e derivati;
  • Pesce.

Questi alimenti, oltre a possedere un buon quantitativo di potassio, sono anche poveri di sodio. Questo vuol dire che rappresentano un’ottima base non solo per integrare naturalmente il potassio ma, soprattutto, per aiutarci a non eccedere col sodio, che inibirebbe gli effetti benefici del potassio. Scegliere cibi con potassio allora aiuta naturalmente proprio quelle funzioni regolate dal nostro prezioso minerale.

Integratori a base di potassio: come, quando e perché sceglierli

Qualora ti trovassi a dover affrontare episodi di carenza di potassio, oltre a curare l’alimentazione puoi pensare ad un integratore di potassio. Solitamente, oltre a contenere questo specifico elemento, un buon integratore combina anche la preziosa partecipazione del magnesio.

Ma quando è necessario affidarsi ad integratori potassio?

Il nostro suggerimento è quello di fare attenzione ad alcuni sintomi che potrebbero rivelarti la necessità di integrare il potassio:

  • Frequenti episodi di diarrea;
  • Diuresi scarsa;
  • Affaticamento eccessivo e vita particolarmente frenetica;
  • Gambe gonfie e doloranti;
  • Problemi di assorbimento di macronutrienti;
  • Alimentazione inadeguata;
  • Stanchezza, astenia, apatia e disturbi del sonno;
  • Crampi.

Carenza o eccesso di potassio: come comportarsi

Insomma, nel corso della nostra vita possiamo trovarci a dover fronteggiare sintomi di carenza di potassio o di eccesso di tale minerale. In entrambe le situazioni è necessario adottare alcuni accorgimenti e modulare la quantità di potassio con alimentazione e specifici integratori.

Diciamo subito che sia l’eccesso sia la carenza di potassio non sono di per sé fenomeni così frequenti in soggetti in buona salute. Quando si presenta uno dei due casi è perché c’è un problema di base da risolvere.

Una mancanza di potassio può essere determinata da un iperfunzionamento delle ghiandole surrenali o da un utilizzo scorretto di diuretici; quindi in caso di potassio basso va ricalibrata la terapia in atto, verificando anche la presenza di ipertensione.

D’altro canto, un eccesso di potassio nel sangue può essere causato da ipotensione, episodi bradicardici che diventano cronici, insufficienza renale.

In entrambi i casi, se riconosci sintomi più o meno frequenti come stanchezza cronica, spossatezza, crampi alle gambe, artmie cardiache, problemi di diuresi, ti suggeriamo di rivolgerti al tuo medico; ti prescriverà le analisi da fare e valuterà una terapia mirata.

Hai mai osservato una carenza di potassio? Descrivici la tua esperienza nei commenti!

Un articolo di Alessia Martinelli pubblicato il 14 Aprile 2020 e modificato l'ultima volta il 24 Agosto 2021

Alessia Martinelli

È l’anima social della redazione. Appassionata di salute e benessere, gestisce anche un visitatissimo blog che esplora mode e tendenze del mondo femminile. Pratica yoga, ama la meditazione e ricerca il silenzio interiore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *