Disturbi neuropsichici

Dati preoccupanti emergono dagli ultimi studi statistici su bambini e ragazzi, illustrati durante l’ultimo congresso nazionale della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA). I disturbi neuropsichici dell’età evolutiva si sono rivelati molto più frequenti del passato; in Italia, colpiscono quasi 2 milioni tra bambini e ragazzi. Un numero elevatissimo, se si considera che parliamo di una percentuale che si assesta tra il 10% e il 20% della popolazione under 18.

Disturbi del linguaggio e dell’apprendimento, disabilità intellettiva, epilessia, disturbi neurologici e dello spettro autistico caratterizzano i primi anni di un numero sempre maggiore di bambini. Vi si aggiungono, nell’adolescenza, veri e propri disturbi psichiatrici, dipendenza da internet, depressione e autolesionismo, con tentativi di suicidio sempre più frequenti.

Disturbi neuropsichici in Italia: il quadro

Quello che preoccupa, oltre ai numeri in sé considerati, è il vertiginoso aumento dei disturbi neuropsichici riscontrati tra i giovanissimi. In meno di dieci anni il numero di bambini e ragazzi seguiti dai servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza è raddoppiato. Non solo. L’accesso a questo tipo di servizio si dimostra almeno 4 volte superiore a quello dei corrispondenti servizi per gli adulti; e sarebbe 8 volte superiore, addirittura, a quello delle dipendenze.

“Le risposte ai bisogni di salute dei bambini e ragazzi con disturbi neuropsichici dell’età evolutiva e alle loro famiglie presentano criticità molto rilevanti, con una grande discrepanza tra il giusto investimento di risorse sulla salute fisica dei bambini e lo scarso investimento su quella neuropsichica, reso ancora più drammatico dagli effetti della pandemia”.

Sono state queste le parole di Antonella Costantino, presidente di SINPIA. “Ecco perché un adeguato investimento nell’ambito della promozione della salute mentale e della prevenzione e intervento nei disturbi neuropsichici dell’età evolutiva è sempre più strategico”. E prosegue. “Una diagnosi precoce ed un altrettanto precoce e tempestivo intervento in sinergia tra territorio e ospedale può cambiare, in molti casi, la storia naturale dei disturbi neuropsichici; e prevenire le numerose sequele, evitando un decorso ingravescente ed invalidante; diminuendo in modo rilevante i costi emotivi, sociali ed economici sull’individuo, sulla famiglia e sulla società”.

Aumento casi di autismo negli USA

I dati raccolti si uniscono all’aumento dei disturbi dello spettro autistico rilevati di recente negli USA. In media, un bambino su 44 soffre di questo tipo di problematica; il rapporto è pari a 1 su 26 in California e a 1 su 60 nel Missouri. Il tasso è stato posto a confronto con il rapporto di 1 a 54 identificato nell’anno 2016.

Proprio nei giorni scorsi i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (o CDC) hanno reso pubblici i numeri rivelatori del trend; nel 2018 i bambini hanno avuto il 50% di probabilità in più, rispetto al 2014, di ottenere una diagnosi di autismo all’età di 4 anni.

Disturbi neuropsichici del giovanissimi: cosa fare

I dati raccolti suggeriscono la necessità di predisporre interventi in età sempre più giovane, come sostiene il ricercatore del CDC Kelly Shaw. “Prima i bambini vengono identificati, prima possono accedere ai servizi di cui potrebbero aver bisogno per migliorare il loro risultato di sviluppo”. Sarà necessaria inoltre una maggiore consapevolezza delle famiglie e un’adeguata formazione che permetta di scoprire il prima possibile la presenza di disturbi neuropsichici nei bambini piccoli.

Per quanto riguarda le problematiche di tipo psichico in crescita nella pre-adolescenza, è auspicabile un costante monitoraggio delle condizioni di vita nell’età evolutiva. Già analizzare le caratteristiche fisiche è importante. Solo per fare un esempio, l’andatura dei bambini giapponesi è risultata diversa da quella degli altri.

Ma l’aspetto che richiede un monitoraggio più attento è quello relativo alle nuove tecnologie sempre più in uso tra i giovanissimi. I bambini spesso sono lasciati soli con tablet o cellulari e questo porta a non capire immediatamente la presenza di un problema. Una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata alle fonti altamente stressanti come il media multitasking e i social media. Per non parlare dell’abitudine di andare a dormire con il telefono, sempre più diffusa tra i giovanissimi. Tra l’uso di TikTok pericoloso e il pressante confronto con modelli irraggiungibili, oggi si impone un’attenzione maggiore al mondo dei minori.

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