Digiuno intermittente

Si sente parlare molto spesso di diete che prevedono il digiuno assoluto magari anche per uno o più giorni, e sono tanti i nutrizionisti che hanno discutono della sua efficacia e delle controindicazioni. Non è questo il caso del digiuno intermittente, i cui benefici sono riconosciuti anche a livello scientifico.

Questa forma di digiuno terapeutico per dimagrire è un metodo naturale praticato per migliaia di anni in tutto il mondo. La pratica è stata abbandonata solo nei tempi moderni a causa dell’abbondanza di cibo, ma questo di contro ha favorito la diffusione delle cosiddette malattie del benessere, come l’obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari.

Il digiuno intermittente non è considerato dannoso dagli esperti e anzi, la scienza ne ha dimostrato l’efficacia. E non si tratta “solo” di dire che il digiuno fa dimagrire; digiunare permette al nostro corpo di attivare meccanismi estremamente positivi. Dopo 16 ore di digiuno dimagrire è certamente più facile, ma non solo: come dimostrato da diversi studi e riportato da molti esperti, i benefici potrebbero aumentare addirittura del 40% la nostra longevità. Non per niente le diete mima digiuno sono considerate un vero toccasana per la salute.

Il digiuno intermittente 16/8

La dieta del digiuno intermittente 16 ore prevede di concentrare l’assunzione di cibo nell’arco di sole 8 ore durante il giorno, astenendosi dal mangiare per le restanti 16. Questo tipo di digiuno si può praticare una volta alla settimana oppure ogni giorno. Ma come digiunare per dimagrire? Ecco alcuni esempi.

1. Digiuno intermittente: mangiare dalle 7 alle 15

Chi preferisce questa opzione di digiuno a intermittenza mangia a colazione, pranzo e merenda saltando la cena. Il giorno successivo si fa colazione, avendo cura di aspettare che siano passate 16 ore dall’ultimo pasto. Si tratta di una modalità molto semplice: basta saltare un pasto.

2. Mangiare dalle 13 alle 21

In un’altra variante della dieta del digiuno di 16 ore, si preferisce mangiare dalle 13 alle 21. In definitiva si salta la colazione, spesso anche per esigenze di tipo lavorativo o perché semplicemente è il pasto che alcuni considerano meno importante durante la giornata.

Insomma, quali che siano le proprie preferenze, l’importante è che il digiuno si protragga per almeno 16 ore.

Regole del digiuno a intermittenza

Durante il digiuno terapeutico per dimagrire non è possibile assumere cibo di alcun genere, ma se lo desideriamo è possibile bere dell’acqua, preferibilmente calda. C’è chi beve anche delle tisane ma non sembra consigliato, in quanto il digiuno completo non ne consente l’assunzione.

Perché digiunare almeno 16 ore

Chi cerca il digiuno per dimagrire deve sapere che questo tipo di dieta digiuno, come detto, non persegue come fine principale il dimagrimento ma ha alla base ragioni scientifiche. Dopo 16 ore di digiuno il corpo esaurisce le scorte di glucosio e il metabolismo da brucia-zuccheri si trasforma in brucia-chetoni.

Dunque il corpo raggiunge lo stato di chetosi; e a quel punto si riducono l’infiammazione cronica e il colesterolo, vengono eliminate le tossine e migliora la memoria. Alcuni sostengono che si riduce perfino il rischio di sviluppare cancro, diabete e patologie cardiache.

Cosa accade durante il digiuno

Quando ci nutriamo, l’organismo per circa 3-4 ore è impegnato nel processo di digestione e assimilazione del cibo; i livelli di insulina in questo periodo si alzano decisamente. Una volta terminata la digestione, il corpo entra in uno stato di post-assorbimento; progressivamente l’insulina si riduce e aumenta il glucagone. L’organismo impiega l’energia già accumulata nella fase precedente.

Se il digiuno prosegue per almeno 16 ore, come abbiamo detto si raggiunge lo stato di chetosi; in questa fase il glucosio diminuisce e aumenta l’ossidazione degli acidi grassi (corpi chetonici). Proprio questo aumento, dunque, determina lo stato di chetosi, che è il vero motivo per cui molti scelgono il digiuno intermittente 16/8 o quello da 24 ore.

Digiuno intermittente: benefici

La “dieta del digiuno” produce grazie allo stato di chetosi numerosi benefici. Prima di tutto vengono consumate le riserve di grasso ed eliminate molte tossine; viene ridotta l’infiammazione cronica e si abbassa il colesterolo; inoltre il digiuno potenzia il sistema immunitario.

Anche il rischio di patologie come il diabete si abbassa notevolmente. Il digiuno intermittente per dimagrire è decisamente utile e sfrutta lo stesso principio della dieta chetogenica. Nello stato di chetosi anziché bruciare gli zuccheri va a consumare le riserve di grasso.

In questo modo il dimagrimento è garantito e infatti sono sempre di più le persone che scelgono il digiuno intermittente per dimagrire.

Digiuno intermittente: controindicazioni

Il digiuno intermittente 16/8 e quello di 24 ore sono più semplici rispetto ad un digiuno più lungo da eseguirsi sotto controllo medico. Ad ogni modo non tutti possono sottoporsi a questo regime in tutta tranquillità. Chi ha livelli di cortisolo alti, ghiandole surrenali affaticate o traumi precedenti dovrebbero evitare il digiuno.

Anche la glicemia alta rende sconsigliato ricorrere al digiuno intermittente; in questi casi, anzi, i pasti dovrebbero essere ancora più ravvicinati del normale, per portare i livelli glicemici a normalità.

Come sempre, prima di sottoporsi a qualsiasi programma è necessario consultare il proprio medico di fiducia.

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