Capita spesso di farsi un tatuaggio perché si è sicuri del suo significato e di ciò che simboleggia in quel momento e poi pentirsene successivamente. In questi casi cosa bisogna fare? Davvero un tatuaggio è per sempre?
In realtà no. Indipendentemente dai motivi che spingono a voler far sparire un tatuaggio, è possibile farlo attraverso delle tecniche di rimozione ben precise. L’ultima è il Picolaser, chiamato in questo modo perché lavora in picosecondi.
Come funziona la tecnica di rimozione del tatuaggio?
Con questa tecnica la rimozione avviene in tempi molto brevi, in tre sedute il tatuaggio viene eliminato, si tratta di un laser molto costoso, in alternativa c’è lo Qswitch, che rimuove anche le macchie sulla pelle.
Poiché non tutti i laser sono uguali, quando si decide di eliminare un tatuaggio bisogna valutare attentamente quale laser viene utilizzato per la procedura, alcuni possono essere utilizzati solo da personale medico specializzato.
Il tempo che serve per eliminare un tatuaggio varia a seconda della grandezza dello stesso, ma non solo; nel caso sia fatto in modo amatoriale servono circa 4 sedute perché l’inchiostro è meno profondo, mentre quando il tattoo viene fatto da un professionista, i colori vanno più in profondità per cui sono richieste più sedute per cancellarlo.
Il colore è una variabile importante, solitamente coi tatuaggi con blu e nero si ottiene un risultato di rimozione migliore, anche con il pigmento rosso, mentre i più difficili sono il giallo e il verde.
Inoltre, quando si sta per fare un tatuaggio è meglio informarsi sul tipo di pigmento usato, nel caso in cui sia presente una componente ferrosa, potrebbe avere una controindicazione al momento del trattamento per la rimozione, il laser, in questo caso, invece di eliminarlo, potrebbe evidenziarlo ulteriormente.
Come avviene la fase di rimozione del tatuaggio?
Facciamo un esempio: vogliamo rimuovere un tatuaggio margherita dal braccio, come si procede? Per prima cosa di anestetizza la zona con una crema apposita e poi si procede con la seduta laser.
Una volta terminata, si applica del ghiaccio. Per una settimana è possibile che la parte trattata si gonfi e si arrossisca, condizione che migliorerà nel giro di pochi giorni; il tutto può essere comunque controllato con una crema lenitiva.
La zona trattata risulterà più chiara, ma col passare delle settimane riprenderà il colorito naturale. Solo a questo punto si passerà alla seconda seduta, per questo motivo il processo di rimozione può durare anche mesi.
Dopo il trattamento laser non bisogna esporre la zona al sole almeno per un mese e poi la si deve proteggere dai raggi solari come per il resto della pelle.
Gli effetti collaterali della rimozione col laser
Molto dipende dal tipo di laser usato; alcuni lasciano delle cicatrici ma altri, come il laser Qswitch non fa questo tipo di effetto perché l’energia del laser è molto forte e viene rilasciata in tempi davvero brevissimi per non lasciare traccia.
Ricordiamo che prima di effettuare la rimozione di un tatuaggio bisogna sottoporsi a una visita preliminare per verificare la fattibilità del trattamento.