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Grassi saturi e malattie cardiache: la scienza ha sempre sbagliato?

Mangia il tuorlo. Bevi la panna. Goditi il ribeye marmorizzato. Una nuova ricerca sembra negare la scienza tradizionale che collega i grassi saturi alle malattie cardiovascolari.

Buone notizie per gli amanti della carne bovina che oggi è finalmente rivalutata. Non dobbiamo più limitarci al petto di pollo magro e senza pelle; la nostra fonte preferita di proteine fornisce anche un eccellente nutriente finalmente riconosciuto dalla comunità della salute e della nutrizione.

Cosa sono i grassi saturi

Queste affermazioni risuonano decisamente bizzarre. Ci è stato detto per almeno 40 anni di mangiare tutto a basso contenuto di grassi; di tagliare le nostre bistecche, asciugare il grasso dalla nostra pancetta, bere latte scremato anziché intero e mangiare solo gli albumi. Sono sempre più numerosi, poi, gli studi che enfatizzano gli effetti benefici di frutta e verdura: giusto per fare un esempio, una ricerca ha rivelato che mangiare uva previene il fegato grasso e allunga la vita.

Ora non più. Ora secondo i più recenti studi americani puoi letteralmente mangiare la tua succosa bistecca e aggiungerci anche quel gustoso tuorlo d’uovo con la maionese! Ha un buon sapore ed è salutare anche per te. Ma ne siamo sicuri?

Lo studio su grassi animali e malattie cardiache

Arrivamo alla fonte. Lo scorso 17 giugno, il Journal of American College of Cardiology ha pubblicato un libro intitolato “Grassi saturi e salute: una rivalutazione e una proposta di raccomandazioni basate sugli alimenti”.

In questa rassegna completa della letteratura precedente, i ricercatori hanno inaugurato una vera e propria marcia indietro sui consigli abituali di limitare i grassi al fine di scongiurare le malattie cardiache.

Secondo l’articolo, “La raccomandazione di limitare l’assunzione di acidi grassi saturi nella dieta (SFA) è persistita nonostante le crescenti prove del contrario. Le più recenti meta-analisi di studi randomizzati e studi osservazionali non hanno trovato effetti benefici nel ridurre l’assunzione di SFA nei casi di malattie cardiovascolari (CVD) o un aumento di rischio di letalità; invece hanno riconosciuto effetti protettivi contro l’ictus”.

Sebbene gli acidi grassi saturi aumentino il colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL), nella maggior parte degli individui, ciò non è dovuto all’aumento dei livelli di particelle LDL piccole e dense, ma piuttosto a LDL più grandi che sono molto meno fortemente correlati al rischio CVD.

“È anche evidente che gli effetti degli alimenti sulla salute degli alimenti non possono essere previsti dal loro contenuto in nessun gruppo di nutrienti, senza considerare la distribuzione complessiva dei macronutrienti. Latticini integrali, carne non trasformata, uova e cioccolato fondente sono alimenti ricchi di acidi grassi saturi (SFA), con una matrice complessa; ma essi non sono associati ad un aumentato rischio di CVD. La totalità delle prove disponibili non supporta ulteriormente la limitazione dell’assunzione di tali alimenti”.

In parole povere: i grassi saturi non sono la causa delle malattie cardiovascolari.

Rapporto tra acidi grassi saturi e malattie cardiache: opinioni

I commenti alla ricerca non sono tardati ad arrivare, come quello autorevole reso da Ken Berry, MD, autore di “La dieta umana corretta”. L’autore ha scritto: “Rottura: The American College of Cardiology ha appena pubblicato una recensione all’avanguardia che annuncia la loro nuova posizione sul grasso saturo. Limitare l’assunzione di grassi saturi per migliorare la salute non è supportato da prove. Il tuo dottore deve sapere!”.

Non sappiamo bene quale sarà l’evoluzione degli studi sul rapporto tra acidi grassi saturi e patologie metaboliche. La ricerca sembra però riflettere quello che è stato ipotizzato da sempre dall’esperienza e dalla ricerca finanziata da Beef Checkoff. Il manzo, insieme a latticini grassi e uova con i tuorli, alimenta il cervello, costruisce i muscoli e rinforza il sistema immunitario.

Non solo: la carne rossa promuove la felicità e migliora la funzione cognitiva; lo ha rivelato una recentissima ricerca in Alabama secondo cui non mangiare carne aumenta il rischio di depressione. Inoltre – ma questo è il meno – gli amanti di questi cibi giurano che non esiste cibo più gustoso.

E tu cosa ne pensi? Condividi la tua opinione nei commenti!

Un articolo di Alice Borghesini pubblicato il 25 Luglio 2020 e modificato l'ultima volta il 11 Febbraio 2024

Alice Borghesini

Giovanissima studentessa della Facoltà di Medicina, da sempre coltiva una grande passione per la scrittura che recentemente ha rivolto anche al mondo web. È sempre alla ricerca delle ultimissime notizie in tema di salute e vita sana.

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