Secondo uno studio recente, il consumo regolare di vino rosso e alimenti ricchi di flavonoidi come frutti di bosco, mele, pere e tè potrebbe ridurre la pressione sanguigna. Questo, grazie all’aiuto dei microbi nell’intestino che contribuiscono a questo processo.
Dunque, una maggiore assunzione di alimenti vegetali ricchi di flavonoidi è associata a una riduzione clinicamente rilevante della pressione sanguigna. Ma la ricerca, guidata dal Prof. Aedin Cassidy dell’Institute for Global Food Security (IGFS) presso la Queen’s University di Belfast, ha rivelato soprattutto i dettagli sul ruolo benefico del microbioma, la flora naturale del tratto intestinale.
Il professor Cassidy, specialista in nutrizione e medicina preventiva, è stato il ricercatore principale dello studio su più di 900 adulti pubblicato su Hypertension, rivista scientifica dell’American Heart Association.
“Quello che mangiamo gioca un ruolo fondamentale nel modellare il nostro microbioma intestinale; ma si sa ancora poco sull’importanza relativa degli alimenti vegetali, in particolare dei cibi ricchi di flavonoidi, nel mantenimento della salute del cuore”, ha spiegato.
Alimenti ricchi di flavonoidi: come agiscono sulla pressione
Secondo il ricercatore, i dati raccolti hanno evidenziato il ruolo chiave del microbioma intestinale nel rapporto tra cibi ricchi di flavonoidi e pressione sanguigna. Fino al 15% dell’associazione osservata, infatti, dipende dal microbioma intestinale; più precisamente, è emerso che i batteri svolgono un ruolo chiave nel metabolizzare i flavonoidi per migliorare i loro effetti cardioprotettivi.
Bere 250 ml di vino rosso a settimana, poco meno di tre bicchieri piccoli, è stato associato a un livello medio di pressione sistolica inferiore di 3,7 mm Hg. Anche in questo caso, il 15% dell’effetto pressione bassa dipenderebbe dal microbioma intestinale. Sono stati osservati inoltre eccellenti benefici del resveratrolo, che è appunto uno dei polifenoli ricchi di antiossidanti naturale presente nell’uva e nel vino rosso.
I risultati? Assumere abitualmente alimenti ricchi di flavonoidi riduce la pressione sanguigna; inoltre, determina una maggiore varietà di batteri e una minore quantità di Parabacteroides, la specie batterica predominante nell’intestino.
Il prof. Cassidy ha confermato che questi effetti sulla pressione sanguigna possono essere ottenuti con semplici modifiche alla dieta quotidiana.
Certamente saranno necessarie ulteriori indagini per comprendere meglio gli effetti del metabolismo dei flavonoidi su ogni individuo. Bisognerebbe infatti spiegare perché alcune persone ricevano maggiori benefici di protezione cardiovascolare dagli alimenti ricchi di flavonoidi rispetto ad altre.